Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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lunedì 3 settembre 2012

Ma l’universo è autocosciente e spirituale?


di Leonardo Boff

Le riflessioni provenienti dalla fisica quantica e dalla cosmologia moderna, specialmente da Brian Swimme, Direttore del Centro di Storia dell’Universo, California, che riunisce centinaia di scienziati di varie aree del sapere, autore di noti libri come Storia dell’universo (1992), in collaborazione con il famoso ecologo nordamericano Thomas Berry, e il suo libro Hidden Hearth of the Cosmos (1996) e perfino gli studi di Amit Goswami, matematico e fisico-quantico, su Universo autocosciente (1998), suggeriscono che la coscienza e la spiritualità sono realtà emergenti appartenenti al nostro universo. Esse stanno relazionate a fenomeni quantici che irrompono da quella Energia Universale di Fondo che soggiace all’universo in evoluzione e sostengono ogni essere esistente.
Così come gli elementi del nostro corpo sono sorti dal processo cosmogenico, allo stesso modo la nostra dimensione spirituale. Spirito e corpo (materiale) sono, in qualche modo, antichi tanto quanto l’universo. Stavano presenti, in forma potenziale, nel primo istante della fiamma primordiale, chiamata anche big bang. In termini cosmologici lo spirito può essere inteso come la capacità delle energie primordiali e della materia stessa originaria, formata a partire dal campo di Higgs, di interagire fra loro creando, organizzando sistemi aperti (autopòiesis) che si comunicano e che costituiscono un tessuto sempre più complesso di inter-retro connessioni, responsabili per il sostegno all’universo in espansione, in via di complessificazione e auto creazione.
Nel primissimo momento dello scoppio silenzioso (non c’era ancora spazio né tempo per far rimbombare la grande esplosione) è nato il campo di Higgs, di cui tanto si è parlato ultimamente in occasione della ricerca della “particella Dio” (nome infelice perché la natura di Dio è tutto, anche una particella materiale). Questo campo di Higgs è segnato da oscillazioni rapidissime di energia che costituiscono l’origine di tutte le energie e delle particelle fondamentali (topquarks, protons ecc.). Queste hanno stabilito relazioni e interconnessioni che, nell’interagire e nello scambiarsi informazioni in modo sempre più complesso, hanno dato origine alla rete di energie che compone tutto quello che esiste. Possiamo interpretare questo gioco di relazioni come l’alba dello spirito.
Così l’universo è pieno di spirito perché è interattivo, panrelazionale e creativo. In questa prospettiva non ci sono esseri inerti, non esiste materia morta, che si contrapponga agli esseri viventi. Tutte le cose, tutte le entità (dalle particelle subatomiche alle galassie) partecipano in qualche modo dello spirito, della coscienza e della vita. La differenza tra lo spirito della montagna e quello dell’essere umano non è di principio ma di grado. Il principio di interazione, di relazionalità e di creatività è presente in ambedue ma in gradi diversi di realizzazione. Nello spirito umano in forma autocosciente e in grande complessità di connessioni. Nella montagna pure coinvolto in relazioni ma meno complesse e più stabilizzate.
Ripetiamo: lo spirito sta presente soltanto in questi gradi di complessità perché stava presente nel cosmo fin dall’inizio anche se in gradi meno complessi. Lo spirito visto come la capacità delle energie e della materia di interconnettersi e scambiarsi informazioni le une con le altre può essere inteso anche come vita. Il principio della vita, pertanto, stava presente fin dai primordi del processo cosmogenico. Questa vita è andata complessificandosi sempre più nella misura in cui lo stesso universo avanzava, si espandeva e si auto creava, sino a arrivare alla forma di un batterio, di una cellula, di un organismo e di un essere cosciente. Se la vita è relazione e complessificazione, in alto grado di realizzazione, allora il suo opposto non è la materia, ma la morte e l’assenza di connessioni.
La materia non è “materiale” ma, per la teoria della relatività di Einstein, un campo profondamente condensato di energia, interazione e di informazione. La spiritualità è la massima appropriazione della vita sotto le più variegate forme. Nella spiritualità vissuta coscientemente dall’essere umano, è incluso l’impegno a proteggere e promuovere la vita e a permettere che continui ad evolvere. Non soltanto la vita umana, ma tutta la vita e la sua incommensurabile diversità di forme e di manifestazioni. Per vivere il cosmos come un essere vivo, per evidenziare la terra come Gaia (la Grande Madre, la Pachamama degli andini) è necessario sentire queste realtà e la stessa natura della quale facciamo parte come fonte viva di energia e entrare in comunione con tutti gli esseri considerandoli come parenti, fratelli e sorelle, cugini e cugine e compagni nella grande avventura dell’universo.
Effettivamente tutti possediamo lo stesso codice genetico di base. Svolgere tali percezioni significa dimostrare che siamo veramente esseri spirituali; vivere profondamente una spiritualità ecologica, qualcosa di estremamente necessario alla salvaguardia della biosfera. Il futuro della Terra, un pianeta vecchio, piccolo e limitato; il futuro dell’umanità che mai cessa di crescere; il futuro degli ecosistemi esauriti dal grande stress causato dai processi industriali; il futuro delle persone confuse, perse, spiritualmente addormentate che sognano una vita più semplice, autentica e significativa; questo futuro dipende dalla nostra capacità di svolgere una spiritualità veramente ecologica.
Non basta essere razionali e religiosi. Più che tutto dobbiamo essere spirituali, in comunione con lo Spirito Universale e Cosmico sensibili verso gli altri, disposti a cooperare con la nostra creatività e a rispettare gli altri esseri della natura; cioè, è necessario essere autenticamente spirituali. Soltanto allora appariremo come responsabili e amici di tutte le forme di vita, amanti della Madre Terra e adoratori della Fonte di tutti gli esseri e di tutte le benedizioni che esistono e di là da venire: Dio.
(*) Leonardo Boff, teologo e filosofo, è co-autore insieme a: Hathaway del libro O Tao da libertação: explotando a ecologia da transformação, Vozes, 2012.
Tradotto da Romano Baraglia

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