Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

domenica 5 maggio 2013

LIBERAZIONE: AZIONE CHE CREA LIBERTÀ



Leonardo Boff
Teologo/filosofo

La Libertà è più che una facoltà dell’essere umano, quella di poter scegliere, detta anche libero arbitrio. La libertà appartiene all’essenza dell’essere umano. Anche se non può scegliere, lo schiavo non smette di essere, nella sua essenza, un essere libero. Può resistere, negare e perfino ribellarsi e accettare di essere ucciso. Questa libertà nessuno gliela può togliere. Tra le molte definizioni, penso che questa è, per me, la più corretta: la libertà è la capacità di autodeterminazione.
Tutti nascono dentro a un insieme di determinazioni: di etnia, di classe sociale, in un mondo già costruito e sempre da rifare. È la nostra determinazione. Nessuno è libero da tutti i legami di dipendenza. Che si tratti di lavoro o di basso salario, sempre oppressione è. Lottando contro, l’essere umano esercita un tipo di libertà: la libertà di, da questa situazione. E lotta per la sua indipendenza e autonomia. Lui si autodetermina: assume la determinazione ma per superarla, per essere libero di, libero da questa. Ma esiste ancora un altro significato di libertà come autodeterminazione: è quella forza interiore e propria (auto) che gli permette di essere libero per, per costruire la sua propria vita, per aiutare a trasformare le condizioni di lavoro e per creare un altro tipo di società dove sia meno difficile essere liberi di e per. Qui si mostra la singolarità dell’essere umano, costruttore di se stesso, al di là delle determinazioni che lo circondano. La libertà è una liber-azione, vale a dire, una azione autonoma che crea libertà che stava prigioniera o assente. Questi due tipi di libertà acquisiscono un’ espressione personale, sociale e globale.
A livello personale, la libertà è il dono più prezioso che abbiamo dopo la vita: poter esprimersi, andare e venire, costruire la propria visione delle cose, organizzare la vita a piacere, il lavoro, la famiglia, eleggere i propri rappresentanti politici. L’oppressione maggiore è essere privati di questa libertà; a livello sociale, essa mostra bene le due facce che ha: libertà come indipendenza e come autonomia. I paesi dell’America Latina e dei Caraibi sono diventati indipendenti dai colonizzatori, senza che questo significasse ancora autonomia e libertà, perché rimasti dipendenti dalle élites nazionali che han tenuto saldo il rapporto di dominazione. Con la resistenza, la protesta e l’organizzazione degli oppressi è stato gestito un processo di integrazione che, vittorioso, ha dato l’autonomia alle classi popolari, libertà per organizzare un altro tipo di politica che beneficiasse coloro che sempre erano stati esclusi. Questo è avvenuto in America Latina a partire dalla fine delle dittature militari che rappresentavano gl’interessi delle elite nazionali articolate con quelle internazionali. È in corso un processo di liberazione per, che non è stato concluso ancora ma che ha fatto avanzare la democrazia nata dal basso, repubblicana e di stampo popolare.
Oggi abbiamo bisogno anche di una doppia liberazione: dalla globalizzazione economico-finanziaria che sfrutta mondialmente la natura e i paesi periferici, dominata da un gruppo di grandi corporazioni, più forti che la maggioranza degli Stati e di una liberazione per una governance globale di questa globalizzazione che affronti i problemi globali come il riscaldamento, la scarsità di acqua e la fame di milioni e milioni. O ci sarà una governance collegiale globale oppure c’è il rischio di una biforcazione dell’umanità, tra quelli che mangiano e quelli che non mangiano o soffrono in grandi necessità.
Infine, oggi si impone urgentemente un tipo speciale di libertà di e libertà per. Viviamo l’era geologica dell’antropocene. Questo significa: il grande rischio per tutti non è una meteora radente, ma l’attività irresponsabile e ecoassassina di esseri umani (anthropos). Il sistema imperante di produzione capitalista, sta devastando la Terra e ha creato le condizioni per distruggere tutta la nostra civiltà. O cambiamo o andiamo verso un abisso. Abbiamo bisogno di libertà da questo sistema ecocida e biocida che tutto mette a rischio per accumulare e consumare sempre di più. Abbiamo anche bisogno di una libertà per: per progettare alternative che garantiscano la produzione di quanto necessario e conveniente per noi e per tutta la comunità di vita. Questo viene ricercato e provato dal bien vivir delle culture andine; dall’agricoltura familiare organica; dall’indice di felicità della società e da altre forme che rispettano i cicli della vita. Vogliamo una bio-civiltà.
Come cristiani, bisogno anche di liberare la fede cristiana da visioni fondamentaliste, dalle strutture ecclesiastiche autoritarie e maschiliste, per arrivare a una libertà per le donne che possano aver accesso al Saerdozio, perché i laici possano decidere insieme con il clero il destino della loro comunità, per quelli che hanno un’altra opzione sessuale. Abbiamo bisogno di una Chiesa che, insieme con altri percorsi spirituali, aiuti a educare l’umanità al rispetto dei limiti della terra e per la venerazione della Madre Terra che tutto ci dà.
Speriamo che il Papa Francesco onori l’eredità di San Francesco di Assisi che ha vissuto una grande libertà dalle tradizioni e aperto a nuove forme di relazione con la natura e con i poveri. La lotta per la libertà non termina mai perché essa mai è data, ma va conquistata attraverso un processo di liberazione senza fine.

Traduzione di Romano Baraglia – romanobaraglia@gmail.

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