Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo
Garibaldi, pioniere dell'Ecosocialismo (clickare sull'immagine)

venerdì 5 giugno 2015

SUICIDIO. Prevenire è possibile.



                                         Leonardo Boff, teologo,  filosofo, scrittore

Il giornalista André Trigueiro è dominato da due passioni: la causa ambientale e la prevenzione del suicidio. In fondo è mosso da un unico grande amore: l'attaccamento appassionato alla vita, ossia l'amore sia per la natura, sia per l'essere umano a rischio.
L'amore per la natura si materializza nel suo programma, il migliore del genere forse - riguardo all'ambiente - della televisione nazionale, trasmesso da Globonews con il titolo Città e Soluzioni.
L'amore per il genere umano a rischio suicidio è evidente nell’attività dal Centro di Valorizzazione della Vita (CVV) di Rio de Janeiro e in questo splendido libro dal titolo che dice tutto: Vivere è l'Opzione migliore: la prevenzione del suicidio in Brasile e nel mondo (Editora Espìrita, San Bernardo do Campo 2015).
Non conosco nella letteratura accessibile, un testo più minuzioso, analitico, ispiratore e sostenitore dell'amore e della speranza di vita paragonabile a questo di André Trigueiro.
Prima di tutto, si comporta come un coscienzioso giornalista che fa ricerche: raccoglie, nelle fonti più sicure, i principali dati attinenti al suicidio in Brasile e nel mondo. Secondariamente, analizza i fattori e le cause che portano le persone a cercare la propria morte. Infine suggerisce e propone strategie di accompagnamento  e superazione. Come in una specie di appendice, ma senza propositi di proselitismo, espone didatticamente la visione spiritistica del suicidio, come questa lo ha aiutato personalmente a essere più umano e spirituale e come il suicida viene trattato in letteratura.
 
Innanzitutto rompe il tabù e il silenzio che circondano il fenomeno mondiale del suicidio. La prevenzione si fa con l'informazione. Parlare di suicidio come parliamo di AIDS aiuta eventuali possibili suicidi a evitare questo cammino. Ma non basta parlare. Si tratta di parlare come dimostra nel suo stesso scritto, con sommo rispetto, imbevuto di comprensione e compassione, evitando qualsiasi drammatizzazione e spettacolarizzazione eccessiva.
I dati ci obbligano a parlare del suicidio, perché la sua grande frequenza si è trasformata in un problema di salute pubblica, inserito nei piani sanitari dei governi. Gli ultimi dati accessibili della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono del 2012. Vi si legge: sono circa 804.000 i casi ogni anno, il che, a conti fatti, significa un suicida ogni 40 secondi e ogni due secondi un tentativo di suicidio.
In Brasile sono 11.821 casi all'anno, il che equivale a 32 al giorno specialmente in Amazzonia, Paraiba, Bahia e Rio Grande do Sul.
In una prospettiva globale, dopo gl’incidenti stradali, è il suicidio la causa principale di morte, in tutte le fasce d’età, ma specialmente tra i giovani da 15 e 29 anni che rappresentano l'8,5% delle morti nel mondo.
Questo fatto è una sfida all'intelligenza umana: com'è possibile che un essere chiamato alla vita, il dono più prezioso che esista nell'universo, può cercare l'eliminazione della sua stessa vita? Qui è necessario una realistica comprensione della condizione umana, fatta di luci e ombre, di successi e fallimenti, di speranza e disperazione. Questo dato non è un difetto della nostra natura ma la costituzione del nostro proprio essere, mortale, finito, imperfetto e sempre a caccia di perfezione. Sono numerosi i fattori che portano le persone a cercare il suicidio: l’esondazione della dimensione di ombra, disturbi psicologici, malattie inabilitanti, profonde delusioni e lunghi periodi di depressione. Ma soprattutto la perdita del senso della vita che suscita nelle persone vulnerabili l’impulso a sparire. Non di rado togliersi la propria vita è una forma di cercare il senso che gli  viene negato in questa vita. Da qui il nostro rispetto davanti a chi prende una simile decisione. Non è per vigliaccheria ma per amore di una vita che si crede migliore di questa.
Ma André Trigueiro sostiene con determinazione e profonda speranza la tesi: “Nella maggioranza dei assoluta” dei casi,  il suicidio si può prevenire.
È in questo contesto che espone in dettaglio vari sentieri alternativi specialmente sviluppati dal gruppo samaritano a Londra e dal centro di valorizzazione della vita (CVV), ambedue di origine espìrita ma senza qualsiasi predisposizione a conquistare fare adepti per questo cammino spirituale. Queste due istituzioni maggiori composte da volontari (solo 70 posti in Brasile  rispondono ogni anno, in media a 800.000 contatti per telefono o via Internet) sono quelle che direttamente si dedicano a prevenire il suicidio. I valori che li ispirano sono profondamente umanistici e etico spirituali: comprensione, accoglienza, ascolto, fraternità, cooperazione,  crescita interiore, esercizio di vita piena.
Soltanto ciò che rinforza la vita può essere salvare la vita a rischio. Vale la tesi di Trigueiro: “L’opzione migliore è vivere".
E’ merito di André Trigueiro non solo di trasmetterci questo messaggio di speranza e di ascolto ma anche  quello  di viverlo concretamente nella sua vita.

Traduzione di Romano e Lidia Baraglia

Nessun commento:

Posta un commento