Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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mercoledì 8 luglio 2015

FRANCESCO: Chiesa in uscita. Da dove, per dove?



                                        Leonardo Boff *

Mentre ancora celebriamo la straordinaria enciclica su «La cura della Casa
Comune», torniamo a riflettere su una prospettiva importante di Papa
Francesco, il vero logotipo della sua comprensione della Chiesa: "Una
Chiesa in uscita". Questa formulazione racchiude una velata critica
al modello anteriore di Chiesa che era una Chiesa "senza uscita"
a causa di diversi scandali di ordine morale e finanziario, che avevano
forzato papa Benedetto XVI a rinunciare, una Chiesa che aveva perso il suo
capitale più importante: la moralità e la credibilità dei cristiani e del
mondo secolare.

Ma il logotipo "Chiesa in uscita" possiede un significato più
profondo, diventato possibile perché pensato da un papa che non veniva dai
quadri istituzionali della vecchia e stanca cristianità europea. Questa
aveva fasciato la Chiesa dentro a una comprensione che la rendeva
praticamente inaccettabile ai moderni, ostaggio di tradizioni fossilizzate
e con un messaggio che non affrontava i problemi dei cristiani e del mondo
attuale. La "Chiesa in uscita" vuole segnare una rottura con
quello stato di cose. Questa parola "rottura" irrita i
rappresentanti dell'establishment ecclesiastico. Ma non è per questo
che smette di essere vera. E dunque si pone la domanda:
"Uscita": da dove, per dove? Vediamo alcuni passi:

- Uscita da una Chiesa-fortezza che proteggeva i fedeli contro le libertà
moderne verso una Chiesa-ospitale di campagna che ascolta tutte le persone
che la cercano, poco importa il loro stato morale o ideologico.

- Uscita da una Chiesa-istituzione assolutistica, concentrata in se
stessa,per una Chiesa-movimento aperta al dialogo universale, con altre
chiese, religioni e ideologie.

- Uscita di una Chiesa-gerarchica, creatrice di diseguaglianze verso una
Chiesa-popolo di Dio, facendo di tutti, fratelli e sorelle, un’immensa
comunità fraterna.

- Uscita da una Chiesa-autorità ecclesiastica, distante o perfino di spalle
voltate ai fedeli, per una Chiesa-pastore che cammina in mezzo al popolo,
“in odore di pecorella”, e misericordiosa.

- Uscita da una Chiesa-Papa di tutti i cristiani e vescovi che governa con
il rigido diritto canonico verso una Chiesa-vescovo di Roma, che presiede
nella carità e solo a partire da lì diventa Papa della Chiesa universale.

- Uscita da una Chiesa-maestra di dottrine e norme verso una Chiesa di
pratiche sorprendenti e dell'incontro affettuoso con le persone al di
là della loro appartenenza religiosa, morale o ideologica. Le periferie
esistenziali arrivano alla centralità.

- Uscita da una Chiesa-di potere sacro, di pompe e eventi, di palazzi
pontifici e titolature degne della nobiltà rinascimentale verso una
Chiesa-povera e “per” i poveri, spogliata dei simboli di riconoscimenti,
dedita al servizio e portavoce profetica contro il sistema di
accumulazione del denaro, l'idolo che produce sofferenza miseria e
morte.

- Uscita da una chiesa-che parla dei poveri verso una Chiesa-che va verso i
poveri, parla con loro, li abbraccia e li difende.

- Uscita da una Chiesa-equidistante dei sistemi politici e economici verso
una Chiesa-schierata a favore delle vittime e che chiama per nome i
produttori delle ingiustizie e invita a Roma rappresentanti dei movimenti
sociali mondiali per discutere con loro come inventare alternative.
- Uscita da una Chiesa-autoreferenziale e acritica verso una Chiesa-della
verità su se stessa contro cardinali, vescovi e teologi gelosi del loro
status ma con una faccia "acida, da venerdì Santo", "tristi
come se fossero al proprio funerale", insomma una Chiesa fatta di
persone umane.

- Uscita da una Chiesa-dell'ordine e del rigorismo verso una
Chiesa-della rivoluzione della tenerezza, della misericordia e della cura.

- Uscita da una Chiesa-di devoti, come quelli che appaiono nei programmi
televisivi, con preti cineasti del mercato religioso, verso una Chiesa
impegnata con la giustizia sociale e con la liberazione degli oppressi.

- Uscita da una Chiesa-obbedienza e da rispetto per la Chiesa-allegria del
Vangelo e speranza ancora per questo mondo.

- Uscita da una Chiesa senza il mondo che ha permesso l'insorgere di un
mondo senza Chiesa per una Chiesa-mondo, sensibile ai problemi
dell’ecologia e del futuro della Casa Comune, la madre-Terra.

Queste e altre uscite mostrano che la Chiesa non si riduce soltanto a una
missione religiosa, accantonata in una parte privata della realtà. Essa
possiede oltre a questo una missione politico-sociale nel senso pregnante
della parola, come fonte di ispirazione per le trasformazioni necessarie
che riscattino l'umanità per un tipo di civiltà dell'amore della
compassione, che sia meno individualistico, materialistico, cinico e privo
di solidarietà.

Questa chiesa-in-uscita ha distribuito allegria e speranze fra i cristiani
e ha riconquistato il sentimento di essere un focolare spirituale. Ha
convinto con la semplicità, con il distacco dalle cose, con l’accoglienza
nell’amore e nella tenerezza con la stima di molte persone di altre
confessioni, di semplici cittadini del mondo e anche di capi di Stato che
ammirano la figura e la pratica sorprendenti di Papa Francesco in favore
della pace, del dialogo tra i popoli della rinuncia a qualsiasi violenza e
alla guerra.

Più che di dottrine e dogmi è la Tradizione di Gesù, fatta di amore
incondizionato, di misericordia e di compassione che in lui si attualizza
e rivela la sua inesauribile energia umanizzatrice. Perché, tra le altre
cose, questo è il messaggio centrale di Gesù accettabile, da tutte le
persone di tutti quadranti del mondo.

* Leonardo Boff è teologo, ecologo e columnist del Jornal do Brasil.

Traduzione di Romano e Lidia Baraglia

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