Garibaldi pioniere dell'Ecosocialismo

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mercoledì 13 settembre 2017

Lo stupro allo specchio






                                          di Carlo Felici


E' bene che si sappia che, in Italia, secondo le statistiche, avvengono circa 10 stupri al giorno, commessi per il 60% da italiani e per il 40% da stranieri, ma la maggior parte di essi avviene in famiglia, dentro le pareti domestiche, e Dio solo sa quanti altri ne avvengono anche se non se ne sa nulla.
Sono cifre che indicano la progressione di una barbarie, sempre più diffusa per mancanza di educazione e di buoni esempi, che dovrebbero innanzitutto avvenire in famiglia, nelle istituzioni e anche da parte dei religiosi.
Invece cosa abbiamo? Abbiamo un incremento vertiginoso di violenze famigliari, che spesso finiscono nel cosiddetto femminicidio, una parola che, già di per sé, è una violenza verbale ma che corrisponde ad una tristissima e tragica realtà sotto gli occhi di tutti, quasi 50 donne uccise dall'inizio dell'anno o da ex amanti o da ex mariti, in gran parte italiani.
Abbiamo delle classi politiche corrotte all'ennesima potenza forse anche più che ai tempi dei Borgia, per cui ormai se un premier fa sfoggio di avere amanti e “stagiste” (l'ultimo eufemismo per mascherare una prostituzione d'alto bordo) minorenni, l'opinione pubblica tutt'al più alza le spalle e ne ride, considerando che sono affari suoi. Festini a base di cocaina, corti di nani, ballerine e damigelle che allietano vecchi rimpinzati di viagra e via così..tanto chi ci metti sennò?


Abbiamo preti che usano i bambini e i migranti per i loro comodi, ogni tanto qualcuno viene beccato, ma spesso tanti la fanno franca, e persino professori che sbavano per le loro alunne..
Un quadro piuttosto desolante per un paese che detiene il record dei turisti sessuali pedofili, circa 80.000 che ogni anno partono come squali a caccia di carne fresca.
E noi ci scandalizziamo per gli stupri di extracomunitari sulla spiaggia o se due idioti con la divisa, trascurando il loro lavoro, scopazzano con due americane?
Diciamo meglio che certi fatti servono solo come amplificatore strumentale, il primo per incrementare la xenofobia e mettere manifesti in cui l'uomo nero insidia la donna bianca, e il secondo per infangare l'Arma come se fosse essa stessa l'Arma dello stupro.
Di idiozie mediatiche in effetti ne circolano molte e sarà dunque il caso di non incrementarle.
Basterà riflettere su un fatto molto semplice, e cioè che qui si parla e si straparla molto se non moltissimo di questi episodi, ma si fa poco o nulla per prevenirli
Anzi, prevale una becera mentalità comune giustificatoria verso gli stupratori, e persino i giudici che dovrebbero sanzionare molto severamente un crimine che è tra i più abietti, in vari casi, lo attenuano evocando presunte provocazioni femminili.
Cosa ci si aspetta poi se una povera ragazza stuprata da un branco non solo non trova solidarietà tra i suoi concittadini, ma è addirittura costretta a fare le valigie mentre il sindaco ha la sfacciataggine di dire che non è il caso di amplificare una bravata?
Siamo tanto più civili degli aderenti all'ISIS che trattano le donne come oggetti da usare a loro comodo?
Leggendo i giornali ci accorgiamo che “secondo l’Istat sono un milione 224mila le donne tra i 15 e i 65 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nell’arco della loro vita lavorativa. Un dato pari all’8,5 per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione.” E ci chiediamo: cosa aspetta lo Stato a fare una campagna rigorosa e martellante, con i media e nelle scuole, per incrementare una educazione al rispetto dell'altro e in particolare della donna? Cosa ci vuole ancora per capire che questo paese sta sprofondando nell'abiezione morale e vive ormai nella putrefazione etica?
Eh..no! Noi preferiamo avere il sedere incollato alla sedia e dedicarci alle battutine su facebook o agli sproloqui sui mostri migranti o sui carabinieri allupati. A seconda dei gusti...destrorsi o sinistri..ma il prodotto resta quello. Ed è lo specchio dello squallore di un intero paese, perché questi fatti continuano a ripetersi senza soluzione di continuità.
Siamo viziati persino nel linguaggio, dato che chiamiamo femminicidio, non donnicidio, l'omicidio femminile, come se quello maschile o in generale si chiamasse maschicidio.
Usiamo la parola pedofilo che, etimologicamente, vuol dire colui che ama e ha cura di un fanciullo come se fosse suo figlio (dato che questo in greco vuol dire philao e pais-paidos), per definire dei mostri che usano i bimbi come fossero oggetti di loro proprietà nella maniera più turpe. Mentre il termine più corretto dovrebbe essere pederasta o misopedo, come si dice misantropo o misogeno. Ma tant'è, anche l'accademia della Crusca, interpellata sull'argomento, conferma che il significato di un termine deriva dall'uso abituale che se ne fa. E allora questa è la dimostrazione che usiamo persino le parole in maniera distorta e malata. Come poi aspettarsi che da un uso sbagliato della mente derivino azioni migliori?
Evidentemente non è cambiando l'uso di una parola che avremo il mutamento profondo di un costume, specialmente se resteremo immersi in un contesto in cui tutto, natura ed esseri umani, conta per l'oggetto, la merce che rappresentano, in termini di profitto e di pseudo piacere che esso ci si illude possa causare.
Un falso piacere va infatti alimentato in continuazione, come una malattia che diventa sempre più grave se non è curata.
E finché non non aggrediremo il male alla radice, nella famiglia, nella scuola e nella società dei media, questo male non farà altro che riprodursi sempre di più, fino a portarci alla schizofrenia. Per cui continueremo ad avere "brave" persone che messe in un determinato contesto, diventeranno degli imbecilli, salvo poi pentirsi e piangere quando la loro imbecillità diverrà conclamata. Perché senza cambiare il contesto, non muteremo mai i soggetti che vivono in esso e che lo assorbono come un brodo di coltura e potremo solo avere dei palliativi per malattie profonde.
Diceva Catherine Alice MacKinnon: “Gli uomini che sono in galera per stupro credono che sia la cosa più stupida di questo mondo... son stati messi in galera per un qualcosa che differisce molto poco da ciò che la maggior parte degli uomini fa e poi chiama "sesso". L'unica differenza è che quelli in galera son stati arrestati.” Non per niente, la scusa più frequente di coloro che vengono accusati di stupro è che la loro vittima era consenziente.
Finché non ci guarderemo allo specchio e finché non comprenderemo che il male è più dentro che fuori di noi, continueremo a fare battute più o meno di cattivo gusto, a cercare capri espiatori e magari a usare in maniera strumentale la punta dell'iceberg solo quando emerge e va a sbattere contro qualcosa.
Ma il resto, come una zavorra profonda, resterà in noi e ci trascinerà in basso insieme ad una nostra civiltà fin troppo perduta.

PS
La pubblicazione di questo post su blog Bandiera Rossa è valsa al suo autore non solo la cancellazione, ma anche l'espulsione dalla redazione del blog medesimo.
Il cosiddetto capo redattore di quel blog dovrebbe capire che di rosso lì è rimasta la sua vergogna.

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